Nel Rinascimento, senza coesione sociale, gli italiani finirono per essere dominati da civiltà meno sviluppate, ma più sane

Giuseppe Ursino

Giuseppe Ursino

Nel Medioevo si pensava che Dio avesse delegato il papa per il sacro e l’imperatore per le cose secolari. Con l’utilizzo della polvere da sparo, a partire dal XV secolo, nacquero gli stati nazionali e venne definitivamente meno la già decadente fede romana nell’unità della civiltà. Mancando principi guida la politica divenne solo una lotta per il potere. Come prima era successo alla magnifica civiltà greca, nell’Italia del Rinascimento, saltati i freni morali e la coesione sociale e diventati impotenti come collettività, gli italiani finirono per essere dominati da civiltà meno sviluppate, ma più sane.
Nel mondo contemporaneo le riforme liberali moderne hanno mirato a preservare la stabilità e la coesione sociale, avallando gradualmente quei cambiamenti imposti dai tempi e superando da una parte il rischio della cristallizzazione, per un eccessivo rispetto dell’ortodossia, e dall’altro il rischio della dissoluzione, per una eccessiva indipendenza personale.

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