La Tunisia è un bell’esempio di democrazia nel Maghreb nato dall’influenza della Maliki

Giuseppe Ursino

Giuseppe Ursino

La Tunisia è un bell’esempio di democrazia nel Maghreb che nasce dall’influenza della Maliki, la scuola di giurisprudenza islamica sunnita fondata nell’VIII secolo. Il pensiero Maliki valorizza con buon senso i discorsi pronunciati da Maometto, ridimensionando certa teologia basata su divieti e punizioni. Iniziando dalla più antica moschea del Nord Africa, la tunisina Kairouan, le moschee Maliki si sono disseminate anche in Marocco ed Algeria, oltre che in Sicilia e in Spagna quando sono state sotto il dominio musulmano. Questo Islam moderato ha evitato anche la frammentazione tribale che rende ingovernabili paesi come la Libia. Mi piace ricordare il Nobel per la pace nel 2015 vinto dal “Quartetto del dialogo nazionale” costituito come virtuosa reazione all’assassinio di due leader politici (Mohamed al-Brahmi e Chokri Belaid).
I quattro, che rappresentano diverse anime della società tunisina, sono la Confederazione degli imprenditori, il Sindacato generale del lavoro, l’Ordine degli avvocati e la Lega per i diritti umani.
Concludo sottolineando un dovere morale per tutti noi: supportare ovunque e in tutti i modi l’Islam tollerante ed illuminato che accetta la modernità.

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