Imprese

Le imprese italiane, per aver più chance in un mondo sempre più competitivo, devono aprirsi alla digital transformation ed all’internazionalizzazione, quindi devono dar maggior spazio ai nativi digitali e a chi ha una conoscenza eccellente delle lingue straniere. E per creare un ecosistema aziendale performante, la linearità e la meritocrazia devono diventare un must a cui non sottrarsi. Certamente non aiuta un mercato del lavoro rigido e con poche opportunità: troppi italiani finiscono per fare un lavoro che non amano e per cui non sono tagliati, con un’inevitabile ricaduta nella qualità scadente di tante prestazioni lavorative. Ecco perché nel JO Group considero un’attività non delegabile ai miei Collaboratori la selezione delle risorse umane e il loro coinvolgimento mentale nelle dinamiche aziendali. Fare impresa in Italia è ancora troppo difficile e non è certo un dato di cui andar orgogliosi. Il Paese dovrebbe porsi certe domande e cambiare approccio verso uno statalismo troppo dominante, che schiaccia il mondo delle imprese ed è foriero di ingiustizie sociali e clientelismo.

Fare high-tech in Italia è davvero difficile e molte imprese coinvolte nella digital transformation sono in difficoltà

In Italia abbiamo un numero di brevetti per milione di abitanti che è un quarto di quello della Germania e la metà di quello della media UE. Se poi vogliamo contare le startup nell’high-tech, i numeri italiani sono un settimo di quelli francesi. Il numero di dottori in ingegneria o scienze in Italia è irrisorio in confronto […]

Giuseppe Ursino

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