Furono i paesi anglosassoni, i più meritocratici, a imporre alte tasse di successione e forti limitazioni alle donazioni in vita fino a quel momento esenti da tasse. Per dare a tutti pari opportunità quest’approccio è giusto, affinché sia più efficace l’ascensore sociale. Altrimenti sarebbe come scegliere la nazionale italiana di calcio del 2030 tra i figli dei giocatori della nazionale di oggi! Insomma, bisogna diminuire i privilegi ereditari. Nella vita bisogna farcela soprattutto per i propri meriti e non per i meriti degli avi. Mi piace ricordare una frase di Benjamin Franklin che spesso racconto a certi amici antiquati di Confindustria: “Coloro che si vantano per i propri antenati stanno pubblicizzando la propria insignificanza”.

Perché è meritocratica la tassa di successione
- Pubblicato il 8 Settembre 2011
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Giuseppe Ursino
Giuseppe Ursino
CEO del JO Group, cluster di aziende nato nel 1998 con core business in digital transformation e consulenza su fondi europei
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